Turismo

Parco faunistico del Monte Amiata

L’area faunistica, di circa 200 ha, ad un’altitudine intorno ai 1000 m s.l.m., è situata all’interno della Riserva Naturale del Monte Labbro ; oltre ad essere recintata perimetralmente, propone un sistema articolato di settori interni che suddividono gli animali per specie. Le varie aree gravitano attorno alla Direzione del Parco situata nel Podere dei Nobili (antica costruzione sapientemente ristrutturata) ; qui troviamo, inoltre, la sala didattica, le strutture necessarie alle varie attività, il bar ristorante, l’abitazione del custode. 
Il Parco è dotato di una sentieristica ampia, facilmente percorribile e ben segnalata che permette una buona visione del territorio e della fauna. Nella realizzazione si è tenuto conto delle esigenze degli animali lasciando loro alcuni spazi dove non è consentito l’accesso. Lungo i percorsi si può sostare in aree attrezzate dotate di tavoli e panche; nei punti in cui è più facile e probabile vedere fauna ungulata, sono state realizzate postazioni (altane) di avvistamento degli animali. Di particolare pregio, a ridosso del Parco Faunistico, è l’Area Forra; qui gli animali sono allo stato libero ed è possibile tentarne l’avvistamento percorrendo il Sentiero Natura che attraversa più volte il Fosso Onazio e che si sviluppa in anse ricoperte quasi interamente da boschi.

  • Territorio
    Il parco faunistico si estende su una superficie attorno ai 200 ha nella parte occidentale del territorio comunale di Arcidosso, essendo ubicato a sua volta all'interno della Riserva naturale Monte Labbro, che si sviluppa presso il medesimo Monte Labbro, a sud-ovest dell'Amiata. Vi si accede dalla frazione di Zancona. Il parco è strutturato ispirandosi al modello dei Wild Park tedeschi, con percorsi che permettono l'osservazione delle varie specie nel totale rispetto di queste. Gli enti locali, che gestiscono il parco, organizzano visite e attività didattiche con il fine di sensibilizzare circa la preservazione di quelle specie animali e vegetali che rischiano la scomparsa e che rappresentano una ricchezza per la biodiversità del territorio. Nell’area naturalistica sono anche presenti quelle specie animali domestiche che, come il cavallo e l'asino amiatino, hanno svolto un ruolo importante per la sopravvivenza dell’uomo aiutandolo nelle sue attività. Il parco fa parte del progetto della regione Toscana chimato I sentieri dell'arte e rappresenta anche uno dei migliori punti d'Italia per quanto riguarda le osservazioni astronomiche, vista l'assenza di inquinamento luminoso.
  • Fauna
    All'interno di questa area naturalistica è possibile osservare numerose specie della fauna selvatica appenninica come il daino, il capriolo, il cervo, il muflone, il camoscio e il lupo.
  • Flora
    Numerose sono anche le specie vegetali che crescono spontaneamente all'interno dell'area protetta, tra queste troviamo l'acero, l'acero campestre, il biancospino, il castagno, la ginestra, il ginepro e il tiglio.
  • Mappa interattiva (link esterno)

Chiesa di San Niccolò

niccolo

La Chiesa di San Niccolò ad Arcidosso si trova nella parte sommitale dell'omonimo centro, con la facciata principale che si affaccia sulla sponda sud-occidentale del poggio.

Cenni storici
La chiesa venne edificata attorno alla metà del XII secolo a navata unica, collegata alla cappella laterale destra.
Nel corso del Seicento, l'edificio religioso fu completamente ristrutturto e, durante i lavori di ampliamento, venne incorporato il vicino Oratorio di Santa Croce (fino ad allora edificio a se' stante) che divenne, così, la navata laterale sinistra: contemporaneamente, anche l'orginaria cappella laterale destra fu trasformata nella corrispondente navata laterale.
Nello stesso periodo, furono anche arricchite le decorazioni al suo interno, con l'aggiunta di due altari e di un'acquasantiera. Un'ulteriore intervento di restauro è avvenuto poco prima della metà del secolo scorso.

Aspetto attuale
La Chiesa di San Niccolò si presenta a pianta basilicale, suddivisa in tre navate; l'originario aspetto romanico è ravvisabile nelle varie parti in filaretto.
La facciata si presenta in stile neomedievale a seguito della ristrutturazione novecentesca, fatta eccezione per la parte corrispondente alla navata destra dove si conservano gli elementi stilistici originali. Il portale d'ingresso è preceduto da una gradinata e sovrastato da una lunetta decorata, chiusa da un arco a tutto sesto bicromatico. Al di sopra, si apre una bifora romanica spartita da una colonnina centrale munita di capitello. La parte sommitale della sezione centrale della facciata è decorata da un coronamento di archetti ciechi.
In ognuna delle due sezioni laterali della facciata principale si apre una monofora con vetrata posticcia.

Casa Museo di Monticello Amiata

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La Casa Museo si trova nel centro storico del paese ed è ospitata all'interno di un antico palazzo i cui ambienti ricreano fedelmente un'abitazione della montagna amiatina di fine ottocento. Al piano di ingresso si trova "il cuore della casa", costituito dalla cucina e dalla camera allestite con arredi autentici e suppellettili di uso quotidiano. Al piano sottostante sono visitabili la stalla, il magazzino ed un vecchio frantoio a trazione animale, in cui sono raccolti ed esposti strumenti di lavoro ed attrezzi agricoli che testimoniano il lavoro nei campi e nei boschi. Adiacente alla Casa Museo si trova il laboratorio didattico finalizzato ad approfondire temi legati al ciclo della castagna e alla cultura materiale non solo locale.

Percorsi esterni: “La via della Castagna” e “La via delle fonti”.

Museo delle Miniere di Mercurio di Santa Fiora

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L'esposizione vuole documentare la storia dell'esperienza mineraria che così fortemente ha caratterizzato la comunità amiatina tra l'Ottocento ed il Novecento (fino alla chiusura negli anni '70 dovuta alla scoperta dei pericoli inquinanti del mercurio, ma anche in relazione al profondo cambiamento dei processi economici che investì tutto il mondo occidentale).
Due le chiavi di lettura ideali sono:

  • La miniera, intesa come luogo fisico di lavoro. La dislocazione dei siti minerari, il loro sfruttamento nelle diverse epoche storiche, gli strumenti utilizzati nell’opera di avanzamento e recupero del minerale e la ricostruzione di una galleria detta "discenderia"
  • Il minatore, analizzato sia nella sua individualità che nel contesto sociale in cui operava. Registri, documenti e articoli di periodici d’epoca costituiscono, al piano superiore del museo, gli strumenti messi a disposizione dell’utente per approfondire la conoscenza di un mondo fatto di lotte e fatica troppo spesso dimenticato. 

Percorso esterno:“Amiata un mondo d’acqua”, alla scoperta delle risorse idriche e minerarie e di quelle storico artistiche di Santa Fiora.

 

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